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PROFUGHI,CARTA BUONA ACCOGLIENZA: OMAR PIAZZA SU LOMBARDIASOCIALE.IT

PROFUGHI,CARTA BUONA ACCOGLIENZA: OMAR PIAZZA SU LOMBARDIASOCIALE.IT
"Volevamo potere affermare con forza ancora una volta che la buona cooperazione sociale rispettosa delle regole produce benessere per le comunità e con le comunità"

Categorie: Confcooperative Federsolidarietá

Tags: migranti,   Carta buona accoglienza

A due mesi dal lancio della Carta della buona accoglienza, l'intervista di Omar Piazza, coordinatore del gruppo di lavoro migrazioni di ACI Lombardia Welfare a lombardiasociale.it sul tema migranti.

Da dove è nata l’esigenza di definire un codice della buona accoglienza dei migranti?

L’esigenza di definire il codice della buona accoglienza nasce dalla volontà delle centrali cooperative di favorire uno sforzo di trasparenza e corretta gestione della accoglienza dei migranti. Rappresentando cooperative che da anni con passione e qualità si occupano di accoglienza dei cittadini migranti, ritenevamo fondamentale definire un sistema di regole, appunto, della buona accoglienza.

Tale sistema di regole vuole essere un impegno vincolante per le realtà della cooperazione sociale che si impegnano sul tema, evitando l’uso strumentale dello strumento cooperativo per affrontare un tema così importante e cogente come quello della accoglienza dei migranti.

Volevamo potere affermare con forza ancora una volta che la buona cooperazione sociale rispettosa delle regole produce benessere per le comunità e con le comunità.

 

Il codice, per i punti e le questioni che tratta, sembra essere rivolto a diversi interlocutori. Come è stato diffuso fino ad adesso e quali reazioni avete registrato?

Fino ad oggi è stato diffuso a mezzo stampa ed inviato ad ACI Lombardia. Stiamo predisponendo la seconda fase della diffusione del codice che sarà inviato alle Prefetture per il tramite delle Federazioni territoriali.

Abbiamo avuto un crescente interesse da parte di più interlocutori istituzionali e della cooperazione. Recentemente abbiamo incontrato una delegazione del CESE (Commissione Europea per Economia Sociale) abbiamo sottoposto il codice riportando anche un loro interesse ed una ipotesi di lavoro anche in sede europea sulle questioni da noi evidenziate dal codice stesso. Le cooperativa hanno dato una buona adesione alla iniziativa. Ad oggi hanno dichiarato la loro adesione circa 40 cooperative impegnate complessivamente nella accoglienza di circa 7000 rifugiati.

La prima parte del codice è focalizzata in particolare su questioni legate alla politica nazionale e internazionale in tema di accoglienza. Guardando al sistema di accoglienza italiano risultano di particolare rilevanza i temi dell’ampliamento dello SPRAR, della redistribuzione obbligatoria e premiante dei migranti tra i Comuni e la qualificazione dell’intero sistema di offerta.  Quali sono le riflessioni da cui scaturiscono queste richieste e quali sono i problemi che riscontrate oggi nella gestione dell’accoglienza in riferimento a questi temi?

Il sistema dello SPRAR è indubbiamente un buon esempio di modalità di accoglienza volta alla integrazione e non solo ad una logica di gestione della situazione di emergenza. Un grande valore del sistema SPRAR sta proprio nel suo essere agito da diversi attori (enti locali e del privato sociale), cosa che consente una dimensione spiccatamente comunitaria della accoglienza.

 

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