Stiamo attraversando un passaggio epocale. Mentre lo sviluppo classico del mercato sta vivendo un momento di grande difficoltà, la società, i territori e le persone si riconoscono sempre più nei valori dell’economia sociale che oggi la cooperazione rappresenta più di ogni altro sistema per capacità imprenditoriale. L’approvazione del Piano d’azione nazionale dell'economia sociale rappresenta molto più di un atto formale: è il riconoscimento di un ecosistema industriale, al pari di altri settori dell’economia, e della funzione sociale della proprietà: un’economia che non si misura solo sul profitto, ma sulla capacità di salvaguardare l’interesse generale, di costruire partecipazione e mutualità. Questa è la radice profonda del modello cooperativo, la sua forza e la sua attualità.
In Lombardia, il mondo cooperativo è chiamato a giocare un ruolo centrale. La regione si conferma al primo posto in Italia per incidenza dell’economia sociale: qui si concentra il 15,5% delle organizzazioni, il 21,1% degli addetti e il 18,2% dei volontari a livello nazionale. Lo dimostrano i numeri: su circa 320.000 addetti attivi nell’economia sociale lombarda, oltre 200.000 lavorano nel mondo cooperativo.
La cooperazione rappresenta quindi i due terzi dell’intera forza lavoro del settore, confermandosi a pieno titolo come il pilastro centrale dell’economia sociale regionale.
Dopo aver tracciato con convinzione la strada verso un’economia sociale fondata sulla sussidiarietà, oggi l’Europa si allontana proprio da quei principi che hanno sostenuto l’economia sociale e il protagonismo dei territori.
Gli investimenti si stanno spostando verso la difesa e il riarmo, e le scelte strategiche, come la gestione dei fondi europei, si stanno accentrando sempre più a livello statale. È un cambio di passo che va letto anche come un monito: se si riduce lo spazio della coesione e della spesa sociale, il rischio è che il mondo dell’economia sociale venga messo ai margini.
Per questo, crediamo fermamente che la via per tornare a crescere insieme passi proprio da qui: dal riconoscere e valorizzare il ruolo centrale della cooperazione, dalla responsabilità condivisa, dalla prossimità.