Il nostro tempo è segnato dal fallimento della diplomazia a tutti i livelli. Laddove la politica non è più capace di proporre soluzioni, di esercitare il proprio ruolo di mediazione, sono direttamente le persone e le organizzazioni della società civile a farsi carico di rappresentare quel valore universale che è la pace. È un segno che la società non si rassegna e cerca di colmare un vuoto. È in questa distanza che si rivela ancora più forte il richiamo ai valori della cooperazione e all’economia sociale. Perché senza pace non ci può essere cooperazione, senza convivenza non ci può essere sviluppo, senza giustizia non ci può essere futuro.
L’ho ribadito due anni fa nella nostra assemblea, lo scrive oggi Confcooperative Federsolidarietà Lombardia nel suo appello: i valori cooperativi vanno oltre la gestione di un’impresa, sono la base di un modello di sviluppo fondato sulla solidarietà, su una comunità civile che si riconosce nei legami, che crea ponti e non muri. Per questo la nostra richiesta è chiara: fermare la guerra e tornare alla convivenza pacifica. Non è una posizione neutrale, ma la riaffermazione di un principio che appartiene alla Costituzione italiana e all’Agenda 2030: costruire società pacifiche e inclusive.
Le parole del cardinale Matteo Zuppi, presidente della CEI, pronunciate nei giorni scorsi su Gaza, ci indicano un orizzonte. Zuppi non si limita a evocare la pace, ma ricorda che la pace è un percorso, fatto di determinazione, di prudenza e di realismo. Accanto alle ombre di un quadro ancora fragile, ci sono punti fermi che vanno colti con urgenza: il cessate il fuoco immediato, la smilitarizzazione della Striscia, lo scambio tra ostaggi e detenuti, il via libera agli aiuti umanitari, la prospettiva, sia pure nel tempo, della nascita dello stato palestinese. Ma, come ha sottolineato, serve la garanzia della comunità internazionale, oltre gli interessi di parte.
Come cooperazione lombarda, vogliamo contribuire a tenere aperta la strada della pace, sapendo che ogni giorno, come già facciamo con costante impegno nelle nostre comunità, siamo chiamati a costruirla con gesti concreti di giustizia, solidarietà e inclusione.
Massimo Minelli
Presidente Confcooperative Lombardia