Due opere d’arte, due giovani artisti, due storie di cooperazione che diventano bellezza condivisa. In occasione dei 40 anni di attività della cooperativa sociale Detto Fatto, Villa Mirabello a Milano ha ospitato l’inaugurazione delle sculture realizzate nell’ambito di Match Your Art, progetto che unisce arte e cooperazione per generare valore sociale e culturale nei territori. A partecipare all'evento anche Fabrizio Pozzoli, presidente di Confcooperative Cultura Turismo Sport Lombardia e l'artista e docente Alberto Gianfreda.
Match Your Art nasce dalla collaborazione tra Confcooperative Lombardia e l’Accademia di Belle Arti di Brera, con il contributo di docenti, studenti e imprese cooperative, per costruire percorsi condivisi in cui la creatività artistica incontra i luoghi e le storie delle imprese. Un’esperienza che coinvolge diverse realtà cooperative - il Consorzio Cooperative Lavoratori, Detto Fatto Società Cooperativa Sociale e La Fucina - e che vuole generare nuove forme di partecipazione culturale e inclusione sociale, attivando sinergie tra arte, lavoro e territorio.
A firmare le due opere, realizzate a partire dal dialogo con i progetti e i servizi della cooperativa, i giovani artisti di Brera Giacomo Bettelle e Giulia Scognamillo.
L’opera “Il quarto d’ora” di Giulia Scognamillo si ispira invece al servizio delle Docce Pubbliche, gestito da Detto Fatto in collaborazione con il Comune di Milano per garantire accoglienza e dignità alle persone senza dimora o in condizione di marginalità abitativa. La scultura, un busto in argilla refrattaria con base in legno, restituisce la dimensione intima e delicata di chi ogni giorno trova qui uno spazio di accoglienza. «Vorrei che fosse chiaro: questa scultura è per loro. È lì per accogliere, senza disturbare», racconta Scognamillo.
L’opera “Custodi del domani” di Giacomo Bettelle rappresenta un fiore ideale in ceramica, montato su uno stelo composto da mozziconi di sigarette e ferro: materiali di recupero che richiamano il lavoro di cura urbana portato avanti dai Custodi del Bello, progetto che restituisce decoro agli spazi pubblici e opportunità di reinserimento a persone fragili. «Ho voluto riflettere su come, tramite la cura, far rinascere la natura partendo anche dagli scarti della società», spiega l’artista.
Al progetto hanno contribuito anche studenti dei corsi di Beni Culturali, impegnati nella valorizzazione e comunicazione delle opere.
L’iniziativa conferma ancora una volta la capacità della cooperazione di attivare nuovi linguaggi generando bellezza e valore sociale.