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PDL 96: Alleanza interviene in audizione sul futuro del Servizio Sociosanitario lombardo

PDL 96: Alleanza interviene in audizione sul futuro del Servizio Sociosanitario lombardo

I 4 punti dell'intervento

Categorie: Confcooperative Lombardia

Tags: sanità

Massimo Minelli, presidente di Confcooperative Lombardia, è intervenuto a nome di Alleanza della Cooperazione Lombarda nel corso dell’audizione del 29 maggio promossa dalla Commissione III del Consiglio Regionale della Lombardia sul Progetto di Legge di iniziativa popolare n. 96, che propone modifiche alla Legge Regionale 33/2009 in materia di sanità.

“Serve un salto di paradigma: dalla sanità alla salute, dalla frammentazione alla connessione, dalla prestazione all’accompagnamento”, ha spiegato Minelli, sottolineando come la sfida posta dalla riforma del servizio sociosanitario richieda un ripensamento complessivo del modello, fondato su quattro direttrici principali:

1. Universalità: accesso alla salute, non solo alla sanità

«Non possiamo più distinguere tra sanitario, sociosanitario e sociale», ha affermato Minelli, evidenziando la necessità di un sistema integrato e interconnesso che garantisca parità di accesso ai servizi, soprattutto per i soggetti più fragili.

Una vera universalità, ha aggiunto, si costruisce mettendo in rete i servizi territoriali e valorizzando il ruolo degli attori non profit. Sotto il profilo della sostenibilità, Minelli ha proposto di valorizzare strumenti mutualistici come le mutue e le società di mutuo soccorso provando ad istituire con la compartecipazione pubblica “una copertura sanitaria integrativa, oggi di fatto limitata a molti lavoratori dipendenti e alle fasce più abbienti della popolazione nel quadro della necessità di poter garantire le migliori cure a tutti i cittadini”.

 

2. Prevenzione: oltre le patologie, un’azione sistemica contro le dipendenze

Al centro dell’intervento anche il tema della prevenzione, integrando l’approccio sanitario con quello sociale ed educativo. “La salute pubblica si difende prima di tutto fuori dagli ospedali” ha spiegato Minelli ponendo l’accento sul tema delle dipendenze, in particolare quella da gioco d’azzardo, che incide in modo rilevante sulla salute collettiva e sulla tenuta del tessuto sociale. Da qui la richiesta di misure più incisive, a partire da un effettivo distanziamento tra sale da gioco e luoghi sensibili: “Servono distanze vere, da misurare in chilometri e non in metri”. Minelli ha inoltre sottolineato la necessità di un maggiore coinvolgimento del Terzo Settore, soprattutto nei contesti giovanili, per attivare percorsi di sensibilizzazione e protezione. In conclusione, ha rilanciato l’importanza delle campagne vaccinali e della prevenzione di genere, intesa come accesso equo e mirato ai programmi di screening.

 

3. Servizi territoriali: la presa in carico come nodo strategico

La centralità dei servizi di prossimità è stata ribadita come asse portante della riforma. Minelli ha sottolineato che la presa in carico precoce e multidisciplinare del cittadino fragile è il modo più efficace per ridurre i costi e migliorare i risultati.

Le Case di Comunità devono diventare hub di questa nuova sanità, non semplici “contenitori di professioni”, ma spazi di integrazione tra pubblico, privato e privato sociale, con una regia pubblica e il riconoscimento della funzione pubblica del non profit.

 

4. Governo pubblico degli erogatori: riconoscere il ruolo del privato sociale

Infine, è stato sottolineato il bisogno di una regia pubblica moderna, capace però di valorizzare il ruolo degli erogatori non profit come soggetti attivi della rete sociosanitaria lombarda. “Non si tratta solo di riconoscere, ma di integrare stabilmente nella governance chi già oggi tiene in piedi interi pezzi del sistema".

Tag: sanità