Abbiamo appreso nella tarda serata di ieri quanto è avvenuto in un Centro Diurno per persone con disabilità gestito da una cooperativa sociale in un quartiere di Milano.
Esprimiamo profondo dolore per quanto accaduto e vicinanza alle persone con disabilità e alle loro famiglie. Condanniamo i maltrattamenti, le azioni vessatorie, gli episodi di incuria e trascuratezza che emergono dagli accertamenti svolti dai carabinieri e che hanno portato nei confronti di alcune educatrici e educatori ad una ordinanza di divieto di esercizio dell’attività di educatore. Ci auguriamo che nessuna azione legale o sindacale possa riportare queste persone ad operare nuovamente in contesti di cura.
Gli episodi sono di una gravità inaudita e, accanto alle singole responsabilità che devono essere perseguite, chiama un intero sistema a riflettere su quali azioni sia necessario mettere in atto per evitare che episodi e comportamenti simili accadano; azioni interne alle singole organizzazioni certamente, ma anche un lavoro culturale e di riflessione profonda che deve accompagnare le realtà che si occupano di gestire servizi, attività, progetti per le persone con disabilità e, in generale, per le persone con fragilità e difficoltà.
Vi è un dispiacere profondo anche perché episodi simili oscurano il lavoro che tanti altri operatori e operatrici svolgono quotidianamente e che, pur nelle difficoltà, tensioni, complicazioni non scordano mai l’obiettivo primario della cura e assistenza che è il benessere e la qualità della vita delle persona loro affidate; così come l’impegno delle tante cooperative sociali che riflettono su quale cultura organizzativa e professionale sia in grado di offrire le migliori e più adeguate risposte ai bisogni delle persone.
Come Federazione continueremo anche a impegnarci nei confronti delle associate per promuovere riflessioni serie su come e quali strategie di prevenzione efficaci si possono e si devono attuare, così come continueremo ad insistere, come facciamo oramai da tempo, affinché Regione Lombardia riveda complessivamente e, per certi versi, in modo radicale, il sistema dei servizi socio sanitari accreditati, attraverso un confronto stabile e duraturo in cui poter finalmente avviare un stagione di riordino e di cambiamento sostanziale che consenta davvero di mettere al centro la qualità della vita delle persone e non gli standard o i minutaggi.
Valeria Negrini - Presidente di Confcooperative Federsolidarietà Lombardia