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Cooperazione a Regione Lombardia: cooperative siano hub di vaccinazione

Cooperazione a Regione Lombardia: cooperative siano hub di vaccinazione

Le richieste di Confcooperative, Legacoop e Agci Lombardia agli Stati Generali del Patto per lo sviluppo: un piano vaccini capillare e diffuso che includa le cooperative

Categorie: Primo PianoConfcooperative Lombardia

Tags: Regione Lombardia,   cooperative,   Coronavirus,   covid,   vaccini

“L’operatività del Piano presentato oggi deve rispondere a logiche di efficacia e di capillarità che Regione Lombardia dovrà attestare impiegando tutte le risorse qualificate disponibili. La campagna vaccinale e il raggiungimento dell’immunità di gregge hanno un alto potere di condizionamento verso le strategie economiche delle nostre cooperative associate e determineranno anche impatti occupazionali e tenuta complessiva delle filiere lombarde. E’ per questo che affermiamo la nostra disponibilità ad essere coinvolti operativamente come imprese attive nel Piano, rafforzando la programmazione pubblica mediata tra Governo e Regioni”.

È l’intervento della rappresentanza delle tre principali associazioni del movimento cooperativo lombardo, Confcooperative Lombardia, Legacoop Lombardia e AGCI Lombardia agli Stati Generali del Patto per lo Sviluppo di Regione Lombardia.

“Serve uno sforzo straordinario complessivo di tutti – proseguono - ad iniziare dall’approvvigionamento. Chiediamo a Regione Lombardia di valutare la possibilità di contratti di fornitura autonomi ad integrazione delle partite attribuite dal Commissario nazionale; di valorizzare le tante e significative cooperative lombarde di medici e di infermieri”. In riferimento al tempo trascorso, aggiungono: “Durante la pandemia abbiamo già registrato esperienze negative sulla tracciabilità del contagio, sui tamponi, sulla campagna del vaccino antinfluenzale e poi sui dati epidemiologici. Oggi dobbiamo invece essere coinvolti e resi attivi sulla più grande campagna vaccinale mai tentata in questa Regione a cui le imprese cooperative, assieme ad altri soggetti, possono apportare il proprio contributo e saper fare”. E proseguono: “Abbiamo mantenuto i servizi essenziali in emergenza, abbiamo fatto fronte all'emergenza nelle RSA e nei servizi socio-sanitari, abbiamo tenuto aperte le filiere dell’agroalimentare e della mobilità delle merci, abbiamo investito da subito nella prevenzione di ogni nostro singolo socio e lavoratore, abbiamo i medici aziendali e gli infermieri di comunità, possiamo quindi  trasformare i luoghi di lavoro in hub di vaccinazione, fornendo i vaccini e la relativa assistenza, con minore dispendio di energie logistiche”.

“Facciamo oggi a Regione Lombardia questa proposta, in coerenza con il sistema multicanale proposto dalla Vice Presidente e Assessore al Welfare Letizia Moratti, e chiediamo come movimento cooperativo lombardo – rappresentato da Legacoop Lombardia, Confcooperative Lombardia e AGCI Lombardia – che le nostre imprese cooperative, attivando i presidi interni e con il supporto delle cooperative di medici e infermieri, siano luogo di vaccinazione diffusa per i propri soci e lavoratori, per essere “Covid free” nel più breve tempo possibile, continuando  a garantire i servizi essenziali  a tutta la collettività - concludono -. Dobbiamo questo impegno straordinario alle nostre imprese che restano attive, al nostro territorio, alle tante comunità che hanno pagato un prezzo altissimo in termini di vite e che hanno diritto oggi ad avere le migliori condizioni sanitarie e sociali per ripartire.”