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Brescia, morto l’ex sindaco Trebeschi, il cordoglio della cooperazione sociale

Brescia, morto l’ex sindaco Trebeschi, il cordoglio della cooperazione sociale

Fu il primo in Italia a dare affidamento in convenzione alle cooperative d'inserimento lavorativo

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Tags: cooperazione sociale,   Brescia,   trebeschi

Abbiamo accolto con profonda tristezza la morte dell’avv. Cesare Trebeschi.

Anche la cooperazione sociale bresciana, lombarda e italiana deve molto a quest’uomo che racchiudeva in sé molte qualità e competenze. Stimato avvocato, esponente autorevole del mondo cattolico bresciano impegnato in politica, profondamente segnato dalla perdita, negli anni della seconda guerra mondiale, dalla morte del padre avvenuta nella tragica e disumana esperienza dei campi di sterminio nazisti, sindaco dal 1975 e per 10 anni di una città, Brescia, appena uscita dalla devastante vicenda umana e politica che fu la strage di piazza Loggia nella quale persero la vita il cugino Alberto Trebeschi con la moglie Clementina Calzari.

Tutta la città è riconoscente e debitrice all’avv. Trebeschi, e lo è anche la cooperazione sociale, non solo bresciana. Fu lui, infatti, il primo sindaco in Italia che, all’inizio degli anni 80, decise di affidare, tramite convenzione, la manutenzione del verde pubblico della città alle cooperative sociali riunite nel Consorzio Sol.Co. Quella convenzione diede lavoro a circa 100 persone con problemi di salute mentale, dipendenza, ex carcerati, “soggetti svantaggiati” li chiamerà poi la Legge 381, approvata dopo quasi 10 anni. 

Scelta politica innovativa, lungimirante e coraggiosa che scaturiva anche, oltre che da una personale sensibilità e intelligenza, da una profonda conoscenza del movimento cooperativo; l’avv. Trebeschi è stato infatti membro della presidenza di Confcooperative Brescia per lunghi anni, dal 1950 al 1975. Ma l’importanza di quella scelta è stata anche nel saper cogliere e valorizzare il senso ed il ruolo che la cooperazione sociale poteva interpretare come partner della Pubblica Amministrazione non solo affidabile e capace, ma strategico nel rispondere ai bisogni dei propri cittadini, i quali ri-trovavano, proprio attraverso il lavoro, un’alternativa all’assistenzialismo e soprattutto la possibilità di ricostruire la propria vita sociale e personale e il riconoscimento dei propri diritti. Questa prima convenzione fece scuola in tutto il nostro Paese, e a partire da essa, si moltiplicarono in Italia le relazioni tra Enti Locali e cooperative sociali.

In questo periodo che impedisce a tutti noi di manifestare la nostra vicinanza alle persone che perdono amici e parenti, vogliamo testimoniare il nostro cordoglio ai familiari dell’avv. Trebeschi ed insieme la stima e la riconoscenza di tutto il movimento cooperativo nei suoi confronti.