DETTAGLIO

FALSE COOPERATIVE: CONFCOOPERATIVE E LEGACOOP, SERVE UNA STRETTA

FALSE COOPERATIVE: CONFCOOPERATIVE E LEGACOOP, SERVE UNA STRETTA

Pochi controlli incrociati, attivare sistemi di contrasto

Categorie: Confcooperative Lombardia

Tags: Cooperative spurie,   false coop

“Chiediamo il pugno duro contro le false cooperative. La notizia di una coop utilizzata come copertura per il traffico di droga è ancora una volta la sintesi di un processo che non funziona. La cooperazione è da sempre un’opportunità di rigenerazione attiva nei territori, nelle periferie, in situazioni critiche di cui nessuno vuole prendersi cura. Ma siamo sempre allo stesso punto. La cooperativa aveva un amministratore unico con 15 dipendenti, nonostante già da un anno una legge voluta fortemente da Confcooperative e Legacoop l’abbia vietato per scoraggiare fenomeni come questo. Un semplice controllo incrociato avrebbe permesso un intervento più tempestivo, in questo però le centrali cooperative vengono lasciate sole”. A dirlo in una nota congiunta i presidenti di Confcooperative e Legacoop Lombardia Massimo Minelli e Luca Bernareggi, commentando il blitz dei carabinieri nei confronti di una cooperativa sociale milanese utilizzata come copertura per il traffico di droga. 

 “Vogliamo proseguire con le istituzioni locali e regionali il grande progetto di contrasto, anche a partire dalla nostra campagna di raccolta firme per una legge di iniziativa popolare contro le false cooperative, appoggiata anche dal Consiglio Regionale della Lombardia che in parte è già stata attuata. Come? Dobbiamo aumentare il monitoraggio delle banche dati delle aziende non in chiaro, bisogna rendere la vita difficile a chi non sceglie la legalità per proteggere le tante imprese che hanno scelto la cooperazione come occasione di sviluppo, di rigenerazione, di crescita delle comunità. Domani – concludono -  inauguriamo all’Ortica, nel giardino condiviso più grande di Milano, un percorso campestre da donare ai cittadini, primo passo di un progetto più ampio di sport integrato tra ragazzi disabili e normodotati. Questo è un esempio reale dell’integrazione della cooperazione con i territori”.