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A MILANO, CONSIGLIO INTERPROVINCIALE DEDICATO AL TEMA ’COOPERATIVE DI COMUNITÀ’

A MILANO, CONSIGLIO INTERPROVINCIALE DEDICATO AL TEMA ’COOPERATIVE DI COMUNITÀ’

Ospite dei lavori, Giovanni Teneggi, referente di Confcooperative per il progetto nazionale sulle Cooperative di Comunità

Categorie: Confcooperative Lombardia

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Il Consiglio dell’Unione di Milano, Lodi, Monza e Brianza, svoltosi lo scorso 29 giugno, è stato dedicato al tema delle cooperative di comunità. Ospite dei lavori, Giovanni Teneggi, direttore di Confcooperative Reggio Emilia e referente di Confcooperative per il progetto nazionale sulle Cooperative di Comunità.

Teneggi ha stilato una sorta di vademecum per la cooperativa di comunità, ricordando non solo l’esperienza ormai quasi trentennale della cooperativa Valle dei Cavalieri di Succiso, che oggi ha un fatturato che si avvicina al milione di euro l’anno, ma anche le diverse storie delle 33 cooperative di comunità censite dal progetto Conf. e radicate in ogni regione italiana, dall’Alto Adige alla Sicilia.

La cooperativa di comunità – sostiene Teneggi – sono cooperative che, abitando un territorio e partecipando alla vita comunitaria dello stesso, introducono tra i loro scopi la sua resistenza e il suo sviluppo a favore di tutti i suoi abitanti.

Questo paradigma è certamente calzante per le prime cooperative di comunità, nate spesso in borghi isolati, spesso montani o comunque di provincia. Può avere però valore anche per una riflessione sulla dimensione cittadina.

La riflessione portata avanti al Consiglio interprovinciale di Milano, Lodi, Monza e Brianza dice che la cooperativa di comunità si può sviluppare anche nei territori periferici e nei quartieri cittadini di una metropoli, laddove l’abitabilità è a rischio. In questi casi, la cooperativa di comunità esercita una funzione sociale e può essere strumento innovativo di prevenzione, coesione e sviluppo.

Interessante, in questo quadro, il confronto – sviluppatosi nel corso del dibattito – con Alessandro Maggioni, presidente nazionale di Confcooperative Habitat, con Stefano Granata, neo presidente nazionale di Confcooperative Federsolidarietà e con Alberto Cazzulani, presidente dell’Unione di Milano e Umberto Zandrini, referente del settore sociale di Milano, Lodi, Monza e Brianza.

Dal confronto, sono emersi alcuni temi fondamentali per lo sviluppo di cooperative di comunità anche in contesti cittadini: essere o cercare i leader comunitari, che vuol dire abitare i territori, essere generativi, essere riconoscibili, essere abitanti prima che consulenti. E poi, non immaginare la cooperativa di comunità come qualcosa che va a sommarsi ad altri servizi che la nostra cooperativa già svolge. La cooperativa di comunità non è interessata subito alla richiesta di imprenditorialità bensì è sensibile a percorsi che esigano lo sviluppo progressivo e paziente del territorio e della sua comunità di riferimento.

In questo senso, conclude Teneggi, noi cooperatori siamo di fronte ad un nuovo tipo di mutualità. Dopo la mutualità interna, tipica di tutte le imprese cooperative, e la mutualità esterna, portato storico delle cooperative sociali, possiamo pensare oggi alla mutualità comunitaria. Per una storia che è tutta da scrivere.

 

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