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RAPPORTO ASSIMOCO SUL NEO-WELFARE, SONO I NONNI A "SALVARE" IL PAESE

RAPPORTO ASSIMOCO SUL NEO-WELFARE, SONO I NONNI A "SALVARE" IL PAESE

Il 36,5% delle famiglie riceve aiuti in denaro da genitori o suoceri, solo negli ultimi 12 mesi sono stati ricevuti quasi 11 miliardi di euro

Categorie: Confcooperative Lombardia

Tags: welfare,   famiglie

Il 70,1% delle coppie che hanno bambini in età prescolare si appoggia ai nonni per la gestione quotidiana dei figli e il 36,5 % delle famiglie riceve aiuti in denaro da genitori o suoceri: negli ultimi 12 mesi sono stati ricevuti quasi 11 miliardi di euro. Gli aiuti forniti specificamente dai nonni ai nipoti di 0-5 anni ammontano a  2,7 miliardi di euro.  Sono questi alcuni dei dati riportati dalla quinta edizione del Rapporto del Gruppo Assimoco “Un Neo-Welfare per la Famiglia Cooperare per il rafforzamento dell’infanzia e dei servizi per la famiglia”, presentata oggi a Milano.

Dall’indagine, commissionata dalla Compagnia Assicurativa a Ermeneia, Studi e Strategie di Sistema, è emerso anche che solamente il 12,6% dei bambini di 0-3 anni frequenta l’asilo nido, e che solamente il 55,7% dei Comuni offre i servizi per la prima infanzia, mentre l’incidenza della relativa spesa pubblica sul Prodotto interno lordo per l’intera fascia 0-5 anni è pari allo 0,5%: contro lo 0,8% dei Paesi Eu 22 (in Germania è pari allo  0,9%, in Francia e Spagna è pari allo  0,8%).

Inoltre, il costo diretto di allevare e mantenere un figlio fino alla maggiore età è stimato attorno a 180mila euro, con valori simili tra i Paesi europei, ma il costo è maggiore in Italia se si considera la più prolungata permanenza dei giovani dai genitori (in media 5 anni in più rispetto alla media europea). Ai costi diretti va poi aggiunto il costo indiretto, che si riflette principalmente nell’impatto sulla partecipazione femminile al mercato del lavoro: anche qui l’Italia si distingue, con il resto del sud Europa, per i bassi livelli di occupazione materna. Le misure per ridurre i costi diretti e indiretti della gestione dei figli sono costituite principalmente da congedi di maternità e parentali, servizi per l’infanzia e politiche di sostegno al reddito.

Interessante il dato che riguarda i livelli di fecondità media degli Stati europei e le metropoli. Come ha spiegato Alessandro Rosina, professore ordinario di Demografia presso la Facoltà di Economia dell'Università Cattolica di Milano, che ha curato il capitolo Politiche e servizi per la famiglia e per l’infanzia in Europa: “La Francia è l’esempio di un Paese che ha mantenuto nel tempo elevati livelli di fecondità, mentre la Germania si distingue per una forte ripresa delle nascite negli ultimi anni. E’ però interessante notare che Parigi e Berlino presentano un numero medio di figli più basso rispetto ai rispettivi paesi, mentre Madrid e Milano si mantengono al di sopra della propria media nazionale. Tra le grandi città considerate, Roma risulta quella con dinamiche recenti più negative, con un percorso opposto a quello positivo di Berlino.  A incidere, oltre alle politiche nazionali, le iniziative messe in atto dai singoli comuni. Misure importanti attuate a livello locale sono quelle rivolte, in sinergia tra pubblico e privato, a migliorare la conciliazione fra tempi di lavoro e tempi per la famiglia, ancor più importante nelle grandi città, dove la percentuale di donne che lavorano tende a essere maggiore che altrove”.

Non è quindi un caso che il ruolo dei nonni e dei parenti, definito con il termine di alloparentalità, sia sempre più fondamentale, sia in termini di aiuti economici come abbiamo visto, sia in termini di aiuto nelle attività quotidiane.

“Se si sceglie il tema dell’accompagnamento all’asilo nido e alla scuola materna come pure ad altre attività educativo-formative;  nuoto, attività sportive, lettura, scrittura, musica, espressione artistica, danza, yoga, solo per citare qualche esempio, risulta immediatamente evidente che il ruolo del nonno si colloca sempre al terzo posto dopo quello della madre, al primo posto, seguito da quello del padre, secondo  posto”, ha sottolineato Nadio Delai, presidente di Ermeneia, Studi e Strategie di Sistema.

“Del resto la fascia di età compresa tra 0 e 5 anni è un intervallo di tempo fondamentale per lo sviluppo cognitivo della prole e per lo sviluppo delle capacità relazionali che si proiettano sulle fasi successive della vita. Parlare di Neo-Welfare, quindi, non può prescindere dall’osservazione, dall’analisi e dallo studio di ciò che accade in questa fase e delle azioni e strategie che genitori, parenti, Istituzioni, imprese e Stato possono mettere in atto per garantire le migliori condizioni e le migliori opportunità di crescita e sviluppo dei bambini”, ha spiegato Ruggero Frecchiami, Direttore Generale del Gruppo Assimoco, annunciando che la Compagnia, mettendo a frutto dati, analisi e studio dei bisogni delle famiglie, ha realizzato, prima in Italia, delle soluzioni innovative proprio per garantire ai figli una maggiore tutela tenuto conto delle fragilità economica e sociale della famiglia di oggi.

La prima soluzione è il piano di accumulo del capitale SogniSicuri, nato con l'obiettivo prioritario di sostenere le famiglie con figli riguardo il mantenimento e la necessità di garantire loro gli studiLa seconda "MammaMia" è stata invece pensata per supportare la famiglia italiana nel difficile compito di conciliare attività lavorativa e gestione della famiglia, fornendo assistenza nei momenti di emergenza e consulenza su argomenti di specifico interesse. Ad esempio, nel caso un genitore si infortuni o si ammali, trovandosi nell’impossibilità di occuparsi dei propri figli minori, attraverso MammaMia potrà rintracciare una baby sitter qualificata nella zona in cui si trova e il costo di quest’ultima sarà a carico della compagnia.

"Il neo welfare è un tema importante, da sviluppare in tutti i settori. La sfida che ci attende è grande. Confcooperative Lombardia sta per lanciare il tema 'Lombardia 2030', proprio perché, e questi studi lo dimostrano, non si può non pensare a lungo raggio. La cooperazione su tema welfare e famiglia fa molto" ha sottolineato il presidente di Confcooperative Lombardia Massimo Minelli ricordando le diverse attività che vedono sul tema il mondo cooperativo attivo in prima linea: asili nido, scuole materne, supporto agli anziani in difficoltà,  sostegno alle famiglie monogenitoriali, servizi per la disabilità fisica e la neuropsichiatria infantile.  "Confooperative Lombardia ha deciso di investire nei prodotti assicurativi nell'ottica di dare risposte concrete alle famiglie dei nostri soci. Una famiglia deve sentirsi sicura e per noi questa ricerca è uno stimolo per poter fare di più. L'importanza di questi dati sono l'approccio rigoroso con cui guardiamo al welfare, perché anche la programmazione futura delle nostre azioni non può non tenere conto di questi risultati, anche nel confronto con le istituzioni" ha concluso.