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AUMENTO IVA COOP SOCIALI, NEGRINI "RISPOSTE DA REGIONE SUBITO O PRONTI ALLA MOBILITAZIONE"

AUMENTO IVA COOP SOCIALI, NEGRINI "RISPOSTE DA REGIONE SUBITO O PRONTI ALLA MOBILITAZIONE"

Oltre 200 i cooperatori all'incontro pubblico con Regione organizzato da Alleanza Cooperative Lombardia Welfare

Categorie: Primo PianoConfcooperative Lombardia

Tags: cooperative,   sociale,   sanità,   Disabili,   minori,   aumento iva,   dipendenze,   anziani

Aumento dell’Iva, cooperative sociali lanciano l’allarme: “senza un aiuto immediato da Regione Lombardia a rischio servizi per 1 milione di cittadini”. È questo l’appello di Alleanza Cooperative Lombardia Welfare, coordinamento regionale di AGCI, Confcooperative e Legacoop, scesa in campo oggi a Milano con oltre 200 cooperatori nell’incontro pubblico “Dieci milioni di ragioni” (clicca qui per vedere il video della diretta) per chiedere a Regione un intervento risolutivo alle perdite operate dal mutato regime Iva introdotto dalla Legge di Stabilità 2016. L’aumento dal 4 al 5% dell’aliquota e soprattutto l’impossibilità di optare per il regime di esenzione ha generato in un solo anno la perdita di oltre 10 milioni di euro, una situazione insostenibile a cui le coop hanno fatto fronte da sole per l’intero 2016.

"Regione Lombardia -  spiega Valeria Negrini, presidente di Alleanza Cooperativa Lombardia Welfare  - ci ha promesso da un anno una soluzione al problema, che non è ancora arrivata. Non possiamo andare avanti così. Far saltare le cooperative sociali fa venir meno i servizi per migliaia di cittadini lombardi fragili e mette a rischio l’occupazione di oltre 10.000 persone”.

A gravare sulla sostenibilità delle cooperative la singolare situazione lombarda, unica regione in Italia ad applicare ai soggetti accreditati e contrattualizzati convenzioni iva inclusa con un sistema tariffario fermo ormai da quasi un decennio. A peggiorare la situazione un quadro concorrenziale anomalo in cui il regime di esenzione rimane uno strumento ancora valido per altri soggetti erogatori come onlus, fondazioni, enti profit e no profit, con l’inevitabile effetto “dumping” per le cooperative.

“Adesso ci aspettiamo una risposta concreta. Basta parole. È un danno che sta sottraendo investimenti ai territori in termini di innovazione e sperimentazioni – spiega Negrini – tratto distintivo da sempre della cooperazione sociale lombarda. L’impossibilità inoltre di optare per regimi agevolati di esenzione, a differenza di altri enti, è una discriminazione evidente che potrebbe mettere a repentaglio la sopravvivenza non solo dei servizi ma delle cooperative stesse. Ci aspettiamo una soluzione entro la stipula dei contratti con le Ats a maggio, pronti a una mobilitazione nel caso, ancora una volta, gli impegni si fermassero alle buone intenzioni".

Ad essere in gioco servizi per oltre 1 milione di cittadini, gestiti sul territorio da 1.450 cooperative sociali aderenti all'organizzazione (su un totale di 1.740 esistenti in Lombardia) impegnate in diversi settori: dipendenze (90% tra tossicodipendenza e ludopatia), Rsa (10%), disabilità (2/3) e salute mentale (75%). Proprio gli ultimi due gli ambiti più a rischio che secondo le stime di Alleanza potrebbero essere i primi a decidere per un drastico taglio.

La soluzione auspicabile, spiega Alleanza potrebbe essere quella di considerare le tariffe per servizi a carico del Servizio Regionale al netto dell'Iva per evitare disparità di trattamento derivanti da questioni fiscali, proprio come già affermato da una sentenza della VI sezione del Consiglio di Stato del 10 dicembre 2015 pronunciatasi in tema di appalti.

Nel corso dell'incontro ad essere presentare anche le testimonianze di Umberto Zandrini, presidente Consorzio SIR; Giusi Biaggi, presidente Sol.co Cremona, Riccardo De Facci della Cooperativa Lotta contro l’emarginazione. 

“Siamo in un momento complicato – sottolinea Massimo Minelli, copresidente di Alleanza Cooperative Lombardia -  Le cooperative sono state anticicliche, hanno resistito bene durante la crisi, ma adesso si trovano in difficoltà. I patrimoni sono stati erosi, si sono assottigliati, per mantenere in piedi strutture, servizi e non dimentichiamo, posti di lavoro. Non possiamo continuare così”.  

“Questo costo non deve e non può ricadere sulle cooperative” la risposta del presidente del Consiglio Regionale della Lombardia Raffaele Cattaneo che ha ribadito la volontà di trovare una soluzione in tempi stretti impegnandosi a portare in aula un provvedimento risolutivo nel prossimo assestamento di bilancio.

"Da parte del Consiglio regionale - ha detto la vicepresidente dell'assemblea regionale Sara Valmaggi - c'e'tutta la volontà di evitare pesanti ricadute sull'erogazione di alcuni importanti servizi che vengono fornite dalle cooperative".

All’incontro hanno partecipato inoltre il presidente della Commissione Sanità Fabio Rolfi e della Commissione Affari Istituzionali Carlo Malvezzi, assieme ai consiglieri Mario Barboni, Carlo Borghetti e Gian Antonio Girelli