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MILANO SECONDO I CANDIDATI SALA E PARISI

MILANO SECONDO I CANDIDATI SALA E PARISI

Il confronto con i cooperatori 

Categorie: Confcooperative Lombardia

Tags: cooperazione

Il piglio è quello, di funzionari pubblici di livello detti anche grand commis con solidi agganci tra i partiti - trasversali, costruiti tra prima e seconda repubblica - con un curriculum impressionante, tra imprese private del calibro di Telecom, pubbliche nonché impegni ministeriali.

E non poteva certo mancare una qualche esperienza con il movimento cooperativo: “Il mio primo impiego fu in Legacoop, ma per poco…” racconta uno. “Con Coop sottoscrissi un accordo colossale che fu addirittura superato nei fatti” dice l’altro ricordando di quando era presidente della società telefonica.

Giuseppe Sala e Stefano Parisi, pragmatici, operativi, efficienti, il primo candidato a sindaco di Milano per il centrosinistra e il secondo per il centrodestra incontrati dal movimento cooperativo che si riconosce nell’Alleanza delle cooperative italiane giovedì scorso all’Expo Gate.

“Dobbiamo cogliere la grande opportunità che vive Milano oggi, oggetto di una fascinazione mondiale, e io sono pronto a lavorare - come so fare - affinché anche chi non fa parte della Milano vincente possa beneficiarne. Ma senza risorse adeguate non si fa nulla e tali risorse vanno fatte emergere” attacca Giuseppe Sala.

“Una Milano ferma produce solo diseguaglianze. Bisogna rimetterla in moto, su tutti i fronti, cambiare il piano generale del territorio, dare spazio al privato perché il pubblico, con le sue regole, se opera direttamente è inefficiente, pretendere legalità in cambio di diritti” è la ricetta di Stefano Parisi.

All’incontro avrebbe dovuto partecipare anche Gianluca Corrado, candidato dei 5 Stelle, costretto all’ultimo a declinare l’invito a causa di improvvisi impegni di lavoro. Sala e Parisi sono stati sottoposti alle stesse domande dai conduttori dell’incontro, i giornalisti Stefano Arduini, caporedattore di Vita, e Paolo Bricco, de Il Sole 24 Ore e introdotti da Alberto Cazzulani, presidente di Confcooperative Milano Lodi, Monza e Brianza e da Massimo Ramerino, presidente di Agci Lombardia.

Sulla casa Sala promette, se verrà eletto, che fra due anni non ci saranno più immobili pubblici sfitti e che sarà necessario, nel rispetto dell’attuale Piano generale del territorio, offrire più abitazioni a chi, escluso dagli alloggi pubblici, non è tuttavia in grado di accedere al libero mercato, potenziando l’Housing sociale, valorizzando aree demaniali quali le caserme e mantenendo elevato il rapporto tra cemento verde. Lancia inoltre la proposta di scontare gli oneri di urbanizzazione a chi demolisce per costruire ex novo case a emissioni nulle.

Il candidato del centrodestra è per la riscrittura del Pgt, per una profonda riqualificazione urbana e per il potenziamento di quelle iniziative di Housing sociale che hanno dimostrato come sia possibile operare per assicurare una buona convivenza sociale e dove siano bandite occupazioni abusive e presenza di racket vari. Stefano Parisi sostiene inoltre che il carcere di San Vittore debba essere spostato in periferia per lasciare posto a interventi edilizi che combinino residenziale e commerciale.

Ai due candidati sono state sottoposte in seguito domande relative all’accoglienza di immigrati e di richiedenti asilo da un lato e ai servizi alla persona dall’altro.

Giuseppe Sala si richiama al pragmatismo e alla capacità di stringere accordi con il governo centrale e gli altri enti locali per accogliere degnamente i richiedenti asilo; Stefano Parisi chiede il rispetto della legalità agli immigrati dietro concessione di diritti.

Sui servizi alla persona Giuseppe Sala si dice preoccupato del periodo di transizione verso l’adozione del nuovo codice degli appalti che bandisce le gare che prevedono il massimo ribasso – aspetto positivo – ma che lasceranno spazio, almeno all’inizio, a infiniti ricorsi; il candidato del centrosinistra si dice inoltre favorevole a mantenere servizi gestiti attraverso affidamenti diretti basati su partenariati con soggetti storici e dalle comprate competenze.

Stefano Parisi, sui problemi derivanti dall’accoglienza di migranti, ricorda di aver chiesto un incontro con il Prefetto e tutti i candidati sindaci per evitare pericolosi periodi di transizione senza incontrare la disponibilità dei concorrenti. Sui servizi alla persona si dice orientato a finanziare la domanda costruendo un sistema basato sulla libera scelta dei detentori di voucher che possono rivolgersi a strutture del privato sociale accreditate e, per chi non è in grado di operare una libera scelta, finanziando l’offerta sulla base di best practice.