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CONFCOOPERATIVE BERGAMO, GUERINI RICONFERMATO PRESIDENTE

CONFCOOPERATIVE BERGAMO, GUERINI RICONFERMATO PRESIDENTE
Guerini: "cooperative argine per la difesa dell’occupazione" 

Categorie: Primo Piano

Tags: Stagione assembleare Confcooperative

Secondo mandato per Giuseppe Guerini che si riconferma alla guida di Confcooperative Bergamo. Guerini, 50 anni, già presidente di Federsolidarietà e vicepresidente di Confcooperative Lombardia è stato eletto all'unanimità nel corso dell'Assemblea tenutasi sabato 23 gennaio nella Sala Caravaggio della Fiera di Bergamo. 

Nuove sinergie in termini di aggregazioni tra cooperative e crescita occupazionale segneranno, per il prossimo quadriennio, l’azione di Confcooperative Bergamo, oggi la centrale cooperativa più rappresentativa del territorio con una base sociale composta da 308 imprese che raggruppano oltre 74 mila soci e dove sono impiegati più di 8.400 mila lavoratori dipendenti per un fatturato di oltre 660 milioni di euro.

L’Assemblea ha visto anche l’elezione del nuovo consiglio provinciale, composto da 33 membri, e quello dei revisori dei conti. 

La tenuta dell’occupazione

«Con l’assemblea di oggi si conclude, per Confcooperative Bergamo, un mandato molto impegnativo – sottolinea Guerini -. In questa stagione, a Bergamo come in Italia e in Europa, le cooperative sono state protagoniste di una formidabile resistenza. Non abbiamo attraversato indenni questi anni di cambiamento, ma lo abbiamo fatto evitando che a pagarne le conseguenze fossero i lavoratori. Anzi, in moltissimi casi proprio le cooperative sono state un argine per la difesa dell’occupazione ». 

La longevità delle imprese cooperative

«Il saldo dei quattro anni scorsi vede una riduzione tutto sommato modesta: siamo passati dalle 332 cooperative del 2011 alle 320 del 2014 e alla 308 iscritte oggi ai nostri registri – ricorda Guerini -.  Riscontriamo che le cooperative che resistono si rafforzano per capitale e patrimonio e si confermano, soprattutto, essere imprese longeve: otto nostre associate hanno infatti più di 100 anni ma la parte prevalente si colloca nella fascia che vanta fra i 20 e 30 anni di attività. Imprese che comunque sanno anche essere capaci di rinnovarsi».

Dalla lotta contro le false cooperative al ruolo di rappresentanza politica fino alla riforma del credito cooperativo

Il presidente ha ripercorso poi le attività che hanno caratterizzato il percorso dell’ultimo quadriennio, evidenziando come l’organizzazione abbia cercato di favorire il cambiamento con l’innovazione: dalle azioni a sostegno della rappresentanza e tutela con la raccolta delle firme per la legge di iniziativa popolare per il contrasto alle false cooperative, alla tutela del modello cooperativo in Europa e in Italia in agricoltura con il riconoscimento dell’esenzione Irap per le imprese agricole, fino alla promozione di una riforma del credito cooperativo per preservarne natura e funzione in collaborazione con Federcasse e alle relazioni con gli istituti bancari locali e alla collaborazione con l’Alleanza delle Cooperative per costruire l’organizzazione di rappresentanza del movimento cooperativo insieme a Legacoop e Agci. 

«Questi quattro anni di mandato ci hanno visti impegnati anche per ottenere una soluzione equilibrata dei contenziosi con l’Unione Europea in materia di regime Iva applicato alla prestazioni socio-assistenziali ed educative delle cooperative sociali» prosegue Guerini che ha fatto il punto anche sul tema della legalità: «L’operato dei cooperatori deve essere sempre ispirato ai criteri di trasparenza e responsabilità per creare buona cooperazione e coltivare consenso nella società civile e nell’economia. Per questo proseguiremo nei percorsi di formazione per nuovi cooperatori, nell’attività di vigilanza e revisione, nel rafforzamento dell’impegno nell’osservatorio della cooperazione nel contrasto alle false cooperative e nella promozione del modello cooperativo sul territorio con specifici percorsi culturali».

Le autorità presenti: la cooperazione come modello vincente

Un sistema solido, quindi, emblema di un’economia sana che costruisce sviluppo locale e dà risposte al territorio e alla comunità. Temi condivisi dalle tante autorità e dai rappresentanti del mondo istituzionale intervenuti durante l’assemblea, a partire dal vescovo di Bergamo mons. Francesco Beschi:  «L’esperienza di Confcooperative continua a offrire un contributo importante per il territorio e traccia un orizzonte di unità e solidarietà imprenditoriale. L’affinità della Chiesa con il movimento cooperativo è legata alla storia reciproca: le cooperative sono imprese al servizio dell’uomo e della comunità, capaci di coniugare le esigenze di tipo imprenditoriale con quelle personali, guidate da valori da sempre ispirata alla Dottrina sociale della Chiesa e della persona umana».

«Quella cooperativa è un’economia della concretezza che non rinuncia a tenere le persone al centro - ha ricordato il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori -. Tuttavia ci sono nuove sfide da affrontare come la modernizzazione del sistema welfare e della protezione sociale e di cura. La cooperazione deve essere un soggetto promotore di questo cambiamento, cercando di fare rete e sviluppando nuove potenzialità per il territorio». Una sfida condivisa anche dal ministro delle Politiche Agricole e Forestali, Maurizio Martina, che ha ricordato che «il 2016 sarà anno di grande lavoro, con tante risultati da ottenere per riorganizzare la rappresentanza politica e imprenditoriale», e per Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative, che ha sottolineato come «la cooperazione sociale abbia costruito un passaggio fondamentale: far evolvere il volontariato in una forma d’impresa. Tuttavia oggi dobbiamo evolvere perché non possiamo disconoscere il bisogno della comunità e dobbiamo dare risposte all’emarginazione».

Per il Rettore dell’Università di Bergamo, Remo Morzenti Pellegrini, inoltre, «è importante valorizzare il capitale territoriale tramite progetti di sviluppo economico-sociale per le cooperative che porteremo avanti insieme all’Università». Infine, si è fatto il punto sul sostegno delle istituzioni, a cominciare da quello della Regione Lombardia rappresentata in assemblea da Claudia Terzi, assessore all’Ambiente della Lombardia, che ha ricordato le linee di azione e gli interventi di innovazione e sviluppo per il settore: «Dal 2010 a 2015 Regione Lombardia ha sostenuto la competitività del mondo cooperativo, assistendo quasi 300 imprese per 51 milioni di euro».

Il nuovo consiglio provinciale

A fine assemblea è stato eletto il nuovo consiglio provinciale che nelle prossime settimane sarà chiamato a completare il quadro di governance con il consiglio di presidenza e i vicepresidenti. Il consiglio provinciale è composto dai seguenti membri: Antonio Arrigoni, Cinzia Baronchelli, Sergio Bonetti, Lorenzo Colleoni, Paola Danesi, Mario Ferrari, Marco Daniele Ferri, Maurizio Forchini, Alessandro Gussani, Ernestino Gusmini, Angelino Jamoletti, Daniela Leidi, Fabio Mario Loda, Carlo Mangoni, Sergio Manzoni, Valerio Mari, Fabrizio Messaggi, Marcella Messina, Lucio Moioli, Massimo Monzani, Davide Mosconi, Cristina Offredi, Veronica Peron, Angela Piantoni, Omar Piazza, Mauro Radici, Giacomo Rizzi, Luca Ronzoni, Samuele Rota, Gianluca Solitro, Giuseppe Toccagni, Rosa Lucia Tramontano, Marco Zanchi.