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IMMIGRAZIONE: NASCE LA CARTA COOPERATIVA DELLA "BUONA ACCOGLIENZA"

IMMIGRAZIONE: NASCE LA CARTA COOPERATIVA DELLA "BUONA ACCOGLIENZA"

Presentate oggi dall’Alleanza delle Cooperative Italiane Lombardia Welfare le linee guida per l’accoglienza sui territori. In un solo anno oltre il 50% degli immigrati accolto in cooperativa

Categorie: Primo Piano

Tags: Accoglienza,   Immigrazione

Garantire alti standard qualitativi d’accoglienza e percorsi d’integrazione efficaci ai migranti, è questo l’obiettivo della “Carta della buona accoglienza”, il documento in sei macropunti presentato oggi nella sede di Confcooperative Lombardia dall’Alleanza delle Cooperative Italiane Lombardia area Welfare (Confcooperative, Legacoop, Agci).

A partecipare all’incontro, Massimo Minelli e Felice Romeo, rispettivamente Presidente e Co-presidente dell’Alleanza delle Cooperative Italiane Lombardia area Welfare, Graziano Pirotta, Presidente del Dipartimento Welfare Anci Lombardia. A concludere Giuseppe Guerini, Portavoce dell’Alleanza delle Cooperative Italiane - coordinamento settore Cooperative sociali.

“La cooperazione non tutela chi infrange le regole. Gli immigrati non sono un business. Quello di oggi è il primo passo per distinguere chi opera nella legalità” sottolinea Massimo Minelli, presidente dell’Alleanza delle Cooperative Italiane Lombardia Welfare. “Il nostro obiettivo è distinguerci, per questo siamo pronti a impegnarci concretamente per l’attuazione dei contenuti della ‘Carta’, a partire dai controlli, che sono per noi un punto vincolante per la certificazione della qualità del lavoro di questi centri” ribadisce.

"Quella Lombarda è la prima Federazione regionale ad aver adottato questa proposta che m'impegnerò a portare non solo negli altri territori ma anche a condividere con tutte le realtà che vorranno essere coinvolte, al di fuori del mondo cooperativo" afferma Giuseppe Guerini, Portavoce dell’Alleanza delle Cooperative Italiane. "Credo che l'adozione di questo documento sia un passo davvero significativo. Ma altrettanto non dobbiamo dimenticare l'importanza di meccanismi di valutazione dei nostri strumenti - conclude - a partire dall'impatto delle politiche di accoglienza e integrazione". 

I numeri dell’accoglienza cooperativa in Lombardia

Secondo i dati del Viminale diffusi a fine ottobre, la Lombardia risulta detenere, nel 2015, il record dell’accoglienza, con 13.902 presenze sul territorio, superando la Sicilia. Un flusso che negli anni ha tenuto proprio grazie al progressivo farsi carico da parte del mondo cooperativo dell’ospitalità dei migranti. Solo nel 2015, nel pieno dell’emergenza, la cooperazione è riuscita a garantire un numero pari a 5100 posti letto nelle strutture di accoglienza nelle quali sono transitati, in un anno, oltre 7mila immigrati, più della metà di quelli accolti sull’intero territorio regionale.  

La “Carta della buona accoglienza” in cifre

Delle 30 cooperative aderenti, attive in Lombardia nell’accoglienza dei migranti, sono state 24 a sottoscrivere il progetto, tra cui grandi realtà come il Consorzio Farsi Prossimo. Ad aggiungersi a queste, altre 4 cooperative, per un numero totale di 28, che a breve inaugureranno nuovi centri d’accoglienza, aumentando ulteriormente la disponibilità ricettiva. Le cooperative operano su 10 delle 12 province della Lombardia: Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Monza-Brianza, Milano, Sondrio e Varese, coprendo il 90% del territorio. L’adesione è la prima tappa di un progetto pilota per l’assegnazione ai centri “in regola” di un “bollino di qualità”. 

Cosa cambia nell’accoglienza

Dalla gestione dei servizi basilari (posti letto, pasti, vestiario) alla tutela (mediazione culturale, orientamento, tutela legale) alla formazione (apprendimento della lingua italiana, tirocini) cosa cambia nell’accoglienza:

1) assistenza del personale socio educativo per due ore, ad ospite, ogni settimana

2) garanzia di accesso a percorsi di mediazione culturale, tutela legale e orientamento giuridico

3) corsi di italiano, per un minimo di 8 ore settimanali, affidati a persone in possesso del titolo DITALS o equivalente

4) un investimento obbligatorio in formazione professionale o borse lavoro o tirocini per almeno il 10% dei migranti accolti che abbiano una permanenza ed un percorso di accoglienza di almeno 6 mesi

5) 3 pasti al giorno nel rispetto delle tradizioni religiose e culturali nonché delle prescrizioni mediche

6) Vestiario: fornitura in ingresso di un kit di accoglienza che rispetti quanto previsto dalle norme SPRAR e adeguato cambio stagionale

7) Periodici e adeguati strumenti (o risorse adeguate)  per l’acquisto del kit per l’igiene personale

8) Corretto ed adeguato accompagnamento alla conoscenza dei servizi del territorio

Vigilanza

ACILW si impegna a chiedere alle stazioni appaltanti  vigilanza e criteri di selezione dei soggetti titolati ad offrire accoglienza, che tengano conto dei suddetti criteri.