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VINITALY, LE 500 COOPERATIVE ITALIANE UNITE DAL ‘KMILLIMITATO’

Nella classifica delle prime 20 aziende italiane per fatturato realizzata dal Centro Studi Mediobanca, ci sono ben 8 cooperative

Categorie: Confcooperative FedAgriPesca

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Milano 23 marzo 2015 – Ha raggiunto la quota record di 1,8 miliardi di euro il fatturato derivante dall’export della produzione vitivinicola delle 500 cantine associate all’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari. Più di un terzo di tutto il valore del vino commercializzato all’estero, che ha toccato quota 5,11 miliardi di euro, proviene dalle cantine associate, che rappresentano quasi il 58% del vino prodotto in Italia. Proprio per evidenziare la forte propensione all’export del sistema cooperativo, l’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari ha deciso di rinnovare anche per quest’anno la sua presenza al Vinitaly, aperto ieri a Verona, con il pay off “kmillimitato”. Sul sito web www.kmillimitato.com, è possibile consultare nomi e caratteristiche dei vini e scoprire gli stand delle 190 cantine presenti alla manifestazione. A testimoniare il dinamismo delle cooperative sui mercati lontani, sono le performance registrate dalle prime aziende vitivinicole italiane che compaiono nella classifica Centro Studi Mediobanca 2015, in cui spiccano ben 8 cooperative tra le prime 20: Cantine Riunite & Civ, Caviro, Mezzacorona, Cavit, Gruppo Cevico, Cantina di Soave, La Vis, Collisi Veneto Wine Group. Cantine Riunite & Civ ha una quota di fatturato complessivo generato dall’export pari a 63,5%, per un valore di 340 milioni di euro; per il gruppo cooperativo Mezzacorona il fatturato derivante dall’estero è pari all’81% (138 milioni di euro su complessivi 171); la trentina Cavit fattura dalle esportazioni 124,8 milioni di euro, pari al 78,8% del proprio fatturato complessivo che quest’anno ha raggiunto i 158,5 milioni di euro. In generale, il vino è di tutti i settori agroalimentari, il comparto cooperativo maggiormente internazionalizzato con il 60% delle cantine che può essere definito esportatore abituale. Le vendite all’estero rappresentano in alcuni casi ben oltre il 50% del fatturato generato dalla cantina, toccando punte del 70-80% nelle realtà più grandi. Un ruolo fondamentale è infatti giocato dalle dimensioni aziendali: nelle cantine con un fatturato inferiore ai 2 milioni di euro l’export rappresenta mediamente l’8,8% del valore totale della produzione, sale al 31,4% per cantine di medie dimensioni, con un valore della produzione compresa tra i 10 ed i 50 milioni di euro e supera di gran lunga il 40% nelle cantine e nei consorzi cooperativi il cui fatturato è maggiore di 50 milioni di euro.    
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