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PROGETTO LESS: “Allevamenti agrozootecnici più sostenibili con le buone pratiche"

PROGETTO LESS: “Allevamenti agrozootecnici più sostenibili con le buone pratiche"
Report giornata dimostrativa del 22 novembre 2022

Categorie: Confcooperative FedAgriPesca

Tags: agroalimentare,   LESSproject

Lo scorso 22 novembre, nella Società Agricola Canobbio situata a Leno (BS), si è svolta la giornata dimostrativa dal titolo “Allevamenti agrozootecnici più sostenibili con le buone pratiche", organizzata nell’ambito del progetto Low Emission Farming (LESS), finanziato grazie al PSR Lombardia 2014-2020, promosso da Promocoop Lombardia e Fondazione CRPA Studi Ricerche – ETS, che si avvale della collaborazione delle aziende COMAZOO, Azienda Canobbio e Agricola Barozzi.
Il progetto LESS intende sensibilizzare sul tema della compatibilità ambientale e favorire un’applicazione di tecniche produttive per limitare l’impatto sull’ambiente del settore agricolo lombardo.
Nel dettaglio, la giornata è stata occasione per illustrare le tecniche di riduzione delle emissioni in atmosfera efficaci ed efficienti lungo tutto il ciclo di produzione in un’ottica di sostenibilità sia entro l’azienda agro-zootecnica di bovini da latte che sul territorio.
Dopo i saluti introduttivi ed una breve presentazione della Società Agricola Canobbio, la parola è passata a Maria Teresa Pacchioli, del CRPA SCPA, per illustrare le buone pratiche aziendali che possono ridurre le emissioni prodotte nelle aziende agrozootecniche e, nello specifico, quelle generate negli allevamenti di bovine da latte.
Il progetto ha trattato l’“impronta di carbonio” quale indicatore ambientale utile a misurare l’impatto delle attività umane sull’ambiente e, in particolare, sul clima in termini di Potere di Riscaldamento Globale in un orizzonte temporale di 100 anni. Il riferimento è stato l’impatto generato dalle attività di produzione di latte vaccino, misurato attraverso il metodo dell’analisi del ciclo di vita del prodotto (LCA).
Infatti, seppur consapevoli dell’esistenza di tipi di emissioni inevitabilmente generate da una attività di allevamento, sono numerosi i fattori sui quali si può intervenire per rendere un allevamento efficiente e, quindi, a ridotte emissioni.
Nel progetto LESS, ad esempio, una delle strategie applicate per contenere le emissioni è stata quella di intervenire sulla razione somministrata alle bovine, inserendo soia di provenienza nazionale e sostituendo un parte dei concentrati (mais espanso) con altro cereale autoprodotto.
Infatti, è stato dimostrato come anche pochi interventi che non richiedono grossi investimenti o profonde modifiche nell’assetto produttivo possono migliorare sensibilmente l’impatto ambientale della produzione di latte.
Successivamente, Fabrizio Ruozzi di FCSR – ETS, ha descritto le tecniche di irrigazione e fertirrigazione del mais utilizzate presso l’azienda Canobbio per ottenere un sensibile risparmio di acqua a parità di produzione e sfruttare meglio i reflui aziendali ai fini fertilizzanti.
Premesso che la disponibilità idrica condiziona pesantemente la produzione del mais, con una diminuzione delle rese che può arrivare fino al 50-60% (fonte: Assomais), la carenza di acqua nel periodo che va dalla fioritura fino alla maturazione della granella induce, di conseguenza, una mancata fecondazione delle spighe e un ridotto riempimento delle cariossidi. Inoltre, le condizioni di stress idrico favoriscono attacchi fungini in grado di provocare forti innalzamenti del livello di micotossine presenti nel prodotto finale fino a pregiudicarne la possibilità di utilizzo.
Pertanto, sono state messe a confronto due tecniche irrigue: a scorrimento e con l'uso di manichette superficiali.
La tecnica a scorrimento è la pratica più comune nelle aziende della Pianura Padana, ma anche quella meno efficiente in termini di rapporto acqua utilizzata/assorbita. Inoltre, può provocare pericolosi dilavamenti dei nutrienti e della frazione organica del terreno. Essa rappresenta, tuttavia la tecnica a costo minore, soprattutto dal punto di vista della manodopera da impiegare.
L’irrigazione con l’uso di manichette superficiali, rispetto alla tecnica a scorrimento, invece, pur richiedendo un maggiore costo iniziale per predisporre la rete tubolare che porterà l'acqua a contatto con gli apparati radicali delle piante di mais, può garantire un risparmio idrico che può essere del 70-80%, evitando anche un dilavamento dei nutrienti dagli strati superficiali del terreno e, al tempo stesso, permettendo una maggiore efficienza nell’uso dei nutrienti sia organici che di sintesi.
Da tali ricerche condotte nell’ambito del progetto LESS, quindi, è stato possibile delineare le best practices aziendali attraverso le quali abbattere in modo consistente le quantità di emissioni generate da allevamenti agrozootecnici.