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Forum Terzo Settore Lombardia: "Si fermi la guerra in Ucraina"

Forum Terzo Settore Lombardia: "Si fermi la guerra in Ucraina"
L’appello: “Parta subito un processo di risoluzione non violenta delle controversie” 

Categorie: Confcooperative Lombardia

Tags: guerra,   Ucraina,   Forum del Terzo Settore

Il Forum del Terzo Settore Lombardia chiede all’Italia e all’Europa di mostrarsi unita e determinata affinché cessi il conflitto scatenato dalla Russia; ci si mobiliti per assicurare protezione e accoglienze alle popolazioni colpite; vengano al più presto definiti strumenti ad hoc per sostenere i settori economici e sociali che verranno maggiormente colpiti dalle sanzioni giustamente decise nei confronti della Russia. Ed esprime solidarietà e vicinanza alle tante cittadine e cittadini ucraini residenti in Italia e nella nostra Regione che vivono questi drammatici momenti con angoscia e dolore per quanto sta accadendo nel loro Paese.

Il Forum del Terzo Settore Lombardia si riconosce nei contenuti e aderisce all’appello della Rete Italiana Pace e Disarmo. E sottolinea: “I principi e l’orizzonte del nostro impegno sono fissati dall’articolo 11 della Costituzione della Repubblica Italiana: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali, …” e dall’obiettivo 16 dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite: “Pace, Giustizia e Istituzioni solide”. In questo spazio la guerra non ha alcun posto. Quanto sta accadendo alle porte dell’Europa è drammatico e preoccupante e va ricercata al più presto una soluzione che, riaprendo il dialogo e le diplomazie, metta fine alla violenza che sta provocando morti, feriti e distruzione tra la popolazione dell’Ucraina.

E poi l’invito a “tutti gli enti di terzo settore a promuovere una partecipazione ampia e consapevole delle persone e delle comunità alle iniziative di denuncia della guerra e della lesione del principio di autodeterminazione dei popoli che in questi e nei prossimi giorni si stanno svolgendo e organizzando in varie parti d’Italia. È interesse, prima ancora che dovere, di ciascuno e di tutti prendere la parola per condannare ogni forma di violenza e pretendere che il primo obiettivo degli Stati e delle organizzazioni internazionali sia la protezione umanitaria dei civili”.