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Ismea, + 7% vendite al dettaglio delle conserve di pomodoro

Ismea, + 7% vendite al dettaglio delle conserve di pomodoro

Nel rapporto Tendenze Ortaggi – Pomodoro da industria, Ismea mette in luce gli andamenti del settore nel 2020

Categorie: Confcooperative FedAgriPesca

Tags: agroalimentare,   Pomodoro,   export,   vendite

L’Italia è il terzo produttore di pomodoro fresco destinato alle conserve, con una produzione nel 2020 pari al 13% di quella mondiale e al 53% di quella europea; il fatturato industriale ammonta a 3,5 miliardi di euro, di cui 1,8 provengono dalle esportazioni. In Italia la campagna di trasformazione del pomodoro si è conclusa con una produzione complessiva di 5,16 milioni di tonnellate di pomodoro lavorato, in aumento dell’8% circa rispetto al 2019, a fronte di 65.600 ettari messi a coltura, +2% sul 2019. L’Italia si conferma primo trasformatore in assoluto di derivati del pomodoro destinati direttamente al consumatore finale; in particolare, nel Nord Italia, le consegne di pomodoro all’industria di trasformazione sono ammontate a 2,74 milioni di tonnellate, con un aumento del 15,7% sul 2019. Infatti al Nord Italia, nel 2020, si è registrato un incremento del 14% della resa produttiva, con conseguente forte aumento del raccolto (+16%). Sono alcuni dei dati contenuti nel Rapporto di Ismea “Tendenze Ortaggi  - Pomodoro da industria”, in cui sono analizzati gli andamenti del settore nel 2020.

 

Vendite al dettaglio

L’emergenza sanitaria da Covid-19 ha inciso fortemente sulle vendite al dettaglio delle conserve di pomodoro: da un lato gli acquisti sono aumentati del 7% su base annua, interrompendo il trend in flessione in atto da qualche decennio e generando l’azzeramento degli stock di magazzino dei formati retail, a causa dell’incremento dei consumi domestici durante il primo lockdown e nei mesi successivi. Dall’altro lato la pandemia ha determinato un netto crollo delle vendite nel canale Horeca, che normalmente assorbe circa un terzo della produzione di conserve di pomodoro.

Per quanto concerne i prodotti più acquistati, si confermano i trend degli ultimi anni. La passata di pomodoro è il prodotto più acquistato con una quota del 54% in volume e del 36% in valore, grazie alla sua elevata versatilità e semplicità d’uso. A seguire si piazzano i sughi pronti UHT con il 28% della spesa complessiva e il 10% dei volumi, grazie al contenuto di servizio, risultato vincente in un periodo in cui molti italiani si sono trovati a mangiare due volte al giorno a casa. A seguire le polpe di pomodoro, i pomodori pelati, le conserve di pomodorini e infine il concentrato di pomodoro. Anche la spesa annua per questi prodotti è aumentata, dell’11% rispetto al 2019, soprattutto per l’aumento dei prezzi medi di listino, generato dal minor ricorso a promozioni e offerte e dallo spostamento di quote significative delle vendite dalla GDO ai punti vendita di vicinato, caratterizzati da prezzi medi più alti.

In Italia le conserve biologiche certificate di pomodoro rappresentano il 5% circa delle vendite al dettaglio complessive di conserve rosse e sono prevalentemente passate, polpe, sughi e in misura minore pomodori pelati. Negli ultimi anni, il segmento delle conserve di pomodoro biologico mostra un’elevata dinamicità. Infatti in confronto con l’ultima campagna commerciale si osserva un incremento degli acquisti del 7,2%, a fronte di prezzi sostanzialmente stabili (+0,9%).

Commercio con l’estero

Le conserve di pomodoro sono il prodotto ortofrutticolo che vanta il miglior saldo della bilancia commerciale italiana, saldo risultato in aumento del +8% rispetto al 2019 nonostante la pandemia da Covid-19. Le conserve maggiormente esportate sono: i pomodori pelati e le passate, che insieme rappresentano i tre quarti delle esportazioni, per arrivare al 96% se a questi si aggiunge la quota dei concentrati di pomodoro. Per le esportazioni italiane il mercato principale è l’Unione Europea (64% delle esportazioni totali), nella campagna 2019/2020 è stata la Germania il primo paese importatore dei nostri prodotti, seguita dal Regno Unito; mentre l’Italia importa principalmente da Cina e USA.

Prospettive

Le industrie agroalimentari che trasformano ortofrutta (tra queste le conserve di pomodoro sono il segmento di maggior rilievo), secondo Ismea, manifestano un buon livello di soddisfazione per la situazione corrente e sono ottimisti per il futuro, grazie alla ripresa dei consumi domestici determinata dalla pandemia in Italia. Altro elemento di ottimismo è legato alle notizie di un calo di produzione in Portogallo e Spagna, fattore che potrà determinare ulteriormente il successo delle conserve italiane sui mercati esteri.

Infine prospettive positive anche dal campo della ricerca e sviluppo: da un lato, c’è la ricerca di nuove varietà di pomodoro in grado di coniugare la produttività in campo e la qualità organolettica delle bacche, mentre dall’altro lato sul fronte della trasformazione, l’innovazione dei prodotti e dei processi produttivi consentiranno al settore di evolvere e progredire in uno scenario globale sempre più competitivo.

 

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