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25 milioni per la "Nuova Marcora". Cfi: bene risorse per cooperative, proseguire con forti investimenti

25 milioni per la "Nuova Marcora". Cfi: bene risorse per cooperative, proseguire con forti investimenti

La Legge di Bilancio rifinanzia gli strumenti per la nascita e il consolidamento delle imprese

Categorie: Primo PianoConfcooperative Lombardia

Tags: CFI,   Workers buyout,   Nuova Marcora

Rifinanziati gli strumenti per la nascita e il consolidamento delle imprese: 25 milioni di euro per la “nuova Marcora”. Un grande risultato per la cooperazione nella Legge di Bilancio che oltre a una regolamentazione avanzata della misura ottiene il riconoscimento del ruolo di CFI come soggetto gestore specializzato nell’impresa cooperativa al fianco di Invitalia e a supporto del MiSE.

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“Il rifinanziamento del Fondo costituito con Decreto MiSE 4/12/2014 (cosiddetta “Nuova Marcora”), approvato in Legge di Bilancio, mette a disposizione nuove importanti risorse per sostenere a medio-lungo termine, con interventi di patrimonializzazione e finanziamenti, la nascita di nuove imprese e il consolidamento o la riconversione di quelle esistenti”. Così Camillo De Berardinis – amministratore delegato di Cfi-Cooperazione Finanza Impresa – commenta l’ok definitivo alla Manovra che introduce anche una modifica alla Legge 49/1985 (cosiddetta Legge Marcora). La nuova norma ha l’obiettivo di rafforzare l’azione degli strumenti previsti, a livello nazionale e regionale, per lo sviluppo delle Pmi cooperative e per il sostegno dell’occupazione.

“Si mette così a disposizione – sostiene De Berardinis - di enti e amministrazioni pubbliche l’apporto di conoscenze e competenze acquisite in questo ambito da CFI, sia nella gestione di fondi nazionali e regionali, che nell’attività di promozione, assistenza e consulenza ai lavoratori e alle imprese”.

L’emergenza economica, conseguenza dell’epidemia da COVID-19, sta avendo pesanti effetti a livello economico e finanziario sul sistema produttivo che, in alcuni settori, hanno perso fino all’80% dei ricavi. Banca d’Italia prevede che si tornerà al livello pre-pandemia solo a fine 2023. Inoltre, la scadenza delle misure di emergenza come moratorie, blocco dei licenziamenti e cassa integrazione con causale Covid, che hanno permesso di contenere le pesanti difficoltà di alcuni settori, potrebbe manifestare nei primi mesi i propri effetti negativi.

Per questo, nel 2021, Cfi ritiene che “occorra proseguire con un forte intervento di sostegno sia sul piano economico e finanziario, sia su quello dell’assistenza alle imprese nella definizione dei piani di rilancio e dei progetti di recupero di aziende in crisi attraverso la nascita di cooperative costituite dai lavoratori”.

CFI, società finanziaria costituita ai sensi della Legge Marcora, opera dal 1986, sotto la vigilanza del Ministero dello Sviluppo Economico, come strumento di politica attiva del lavoro, per sostenere la nascita e lo sviluppo di cooperative, con priorità per le imprese costituite da lavoratori provenienti da aziende in crisi (i workers buyout), e ha complessivamente realizzato 540 interventi con 24.000 lavoratori occupati.

"La conoscenza specifica del settore cooperativo, da un lato, - afferma Mauro Frangi, presidente di CFI - l’esperienza acquisita in operazioni di recupero di imprese in situazioni di crisi e in processi di ristrutturazione aziendale dall'altro, unite ai nuovi strumenti di intervento e alle nuove risorse messe a disposizione, permetteranno a CFI, di affrontare in modo ancora più efficace e tempestivo le difficoltà economiche che continueranno a manifestarsi nei prossimi mesi per l’emergenza sanitaria COVID".