DETTAGLIO

Covid, misure più restrittive in Lombardia

Covid, misure più restrittive in Lombardia

Il confronto tra il Dpcm e la nuova ordinanza di Regione

Categorie: Confcooperative Lombardia

Tags: sport,   eventi,   fiere,   dpcm,   covid,   ordinanza regione lombardia,   congressi,   ristorazione,   didattica,   sagre

Con il DPCM del 18 ottobre 2020 sono state introdotte ulteriori misure restrittive in considerazione dell’evolversi della situazione epidemiologica e dell’incremento dei casi sul territorio nazionale.

Il provvedimento integra quanto era stato già previsto dal DPCM del 13 ottobre 2020 e si applica dalla data del 19 ottobre 2020 fino al 13 novembre 2020. 

Nel valutare i nuovi contenuti del DPCM occorre tenere presente di quanto Regione Lombardia aveva già autonomamente disposto con Ordinanza del 16 ottobre 2020.


Eventi e competizioni sportive

Gli eventi e le competizioni riguardanti gli sport individuali e di squadra riconosciuti dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato italiano paralimpico (CIP) e dalle rispettive federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate, enti di promozione sportiva, ovvero organizzati da organismi sportivi internazionali ovvero organizzati da organismi sportivi internazionali sono consentiti solo se di interesse nazionale o regionale alle medesime condizioni già previste dal DPCM del 13 ottobre.

Lo svolgimento degli sport di contatto, come individuati con successivo provvedimento del Ministro dello Sport è consentito, da parte delle società professionistiche e ‒ a livello sia agonistico che di base ‒ dalle associazioni e società dilettantistiche riconosciute dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato italiano paralimpico (CIP), nel rispetto dei protocolli emanati dalle rispettive Federazioni sportive nazionali, Discipline sportive associate ed enti di promozione sportiva, idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in settori analoghi; sono invece vietate tutte le gare, le competizioni e tutte le attività connesse agli sport di contatto, come sopra individuati, aventi carattere amatoriale.

Si ricorda che in Lombardia sono vigenti misure più restrittive che a partire dal 17 ottobre 2020 hanno disposto la sospensione di tutte le gare, le competizioni e le altre attività, anche di allenamento, degli sport di contatto, come individuati con provvedimento del Ministro dello Sport del 13 ottobre 2020, svolti a livello regionale o locale sia agonistico che di base dalle associazioni e società dilettantistiche.

 

Sale giochi, sale scommesse e sale bingo

È introdotta la sospensione delle attività di sale giochi, sale scommesse e sale bingo dalle 21,00 alle 8,00 potendo continuare invece dalle ore 8,00 alle 21,00 a condizione che le Regioni e le Province autonome abbiano preventivamente accertato la compatibilità dello svolgimento delle suddette attività con l'andamento della situazione epidemiologica nei propri territori e che individuino i protocolli o le linee guida applicabili idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in settori analoghi.

I protocolli o linee guida sono adottati dalle Regioni o dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome nel rispetto dei principi contenuti nei protocolli o nelle linee guida nazionali e comunque in coerenza con i criteri di cui all'allegato 10.

Anche in questo caso in Lombardia sono vigenti misure più restrittive essendo state sospese, a decorrere dal 17 ottobre 2020, le attività delle sale giochi, sale scommesse e sale bingo ed altresì il gioco operato con dispositivi elettronici del tipo “slot machines”, comunque denominati, situati all’interno degli esercizi pubblici, degli esercizi commerciali e di rivendita di monopoli.

 

Sagre, fiere, congressi

Diversamente da quanto aveva previsto il DPCM del 13 ottobre 2020, sono invece ora espressamente vietate le sagre e le fiere di comunità, restando consentite le sole “manifestazioni fieristiche di carattere nazionale e internazionale, previa adozione di Protocolli validati dal Comitato tecnico-scientifico di cui all' art. 2 dell'ordinanza 3 febbraio 2020, n. 630, del Capo del Dipartimento della protezione civile, e secondo misure organizzative adeguate alle dimensioni ed alle caratteristiche dei luoghi e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza interpersonale di almeno un metro”.

Significative novità per le attività convegnistiche e congressuali che a partire dal 19 ottobre sono “sospese, ad eccezione di quelle che si svolgono con modalità a distanza; tutte le cerimonie pubbliche si svolgono nel rispetto dei protocolli e linee guida vigenti e a condizione che siano assicurate specifiche misure idonee a limitare la presenza del pubblico”. 

Nell’ambito delle pubbliche amministrazioni è previsto che le riunioni si svolgano in modalità a distanza, salvo la sussistenza di motivate ragioni; analogamente anche per le riunioni private è introdotta una forte raccomandazione a che siano svolte in modalità a distanza.

 

Didattica in presenza e didattica a distanza

Per le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado è prevista l’adozione di forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica ai sensi degli articoli 4 e 5 del decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999 n. 275, incrementando il ricorso alla didattica digitale integrata, che rimane complementare alla didattica in presenza, modulando ulteriormente la gestione degli orari di ingresso e di uscita degli alunni, anche attraverso l’eventuale utilizzo di turni pomeridiani e disponendo che l’ingresso non avvenga in ogni caso prima delle 9.00.

Già l’ordinanza regionale del 16 ottobre aveva introdotto l’obbligo per le scuole secondarie di secondo grado e le istituzioni formative professionali secondarie di secondo grado di organizzare le attività didattiche con modalità a distanza alternate ad attività in presenza. Nessuna novità invece per l’attività didattica ed educativa per il primo ciclo di istruzione e per i servizi educativi per l’infanzia che continuano a svolgersi in presenza.

Come già previsto in Lombardia dall’ordinanza regionale del 16 ottobre 2020 si richiede alle università ed alle Istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica, di predisporre “piani di organizzazione della didattica e delle attività curriculari in presenza e a distanza in funzione delle esigenze formative tenendo conto dell'evoluzione del quadro pandemico territoriale e delle corrispondenti esigenze di sicurezza sanitaria ed, in ogni caso, nel rispetto delle linee guida del Ministero dell’università e della ricerca, di cui all’allegato 18, nonché sulla base del protocollo per la gestione di casi confermati e sospetti di covid-19, di cui all’allegato 22”.

 

Ristorazione

Sono previste alcune significative novità per le attività dei servizi di ristorazione che sono ora consentite dalle ore 5,00 sino alle ore 24,00 con consumo al tavolo, e con un massimo di sei persone per tavolo, e sino alle ore 18.00 in assenza di consumo al tavolo. È confermata la possibilità della ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l'attività di confezionamento che di trasporto, nonché, fino alle ore 24,00 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze.

È introdotto l’obbligo per gli esercenti di esporre all’ingresso del locale un cartello che riporti il numero massimo di persone ammesse contemporaneamente, sulla base dei protocolli e delle linee guida vigenti.

Si ricorda che in Lombardia sono vigenti ulteriori misure più restrittive che prevedono il divieto della vendita per asporto di qualsiasi bevanda alcolica da parte di tutte le tipologie di esercizi pubblici, nonché da parte degli esercizi commerciali e delle attività artigianali dalle ore 18.00, la chiusura dalle 18.00 alle 6.00 dei distributori automatici cosiddetti “h24” che distribuiscono bevande e alimenti confezionati, con affaccio sulla pubblica via (tale misura non si applica ai distributori automatici di latte e acqua) ed il divieto di consumo di bevande alcoliche di qualsiasi gradazione nelle aree pubbliche compresi parchi, giardini e ville aperte al pubblico.