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CONFCOOPERATIVE A FONTANA: TAVOLO SU IVA CONTRATTI SOCIO-SANITARI E RINNOVO FRIM

CONFCOOPERATIVE A FONTANA: TAVOLO SU IVA CONTRATTI SOCIO-SANITARI E  RINNOVO FRIM

Il governatore lombardo: "attiverò fin da subito assessori competenti"

Categorie: Primo PianoConfcooperative Lombardia

Tags: lavoro,   impresa,   lotta false cooperative

Aprire un tavolo sull’Iva nei contratti socio-sanitari e il rinnovo del Fondo di rotazione per l'imprenditorialità  (Frim). Sono queste richieste avanzate a Regione Lombardia dal presidente di Confcooperative Lombardia, Massimo Minelli, il 13 aprile nel corso dell’assemblea associativa “Vitamina C, energia per le comunità e i territori”, al Mico di Milano.  Il  Frim è un fondo di agevolazione finanziaria attivato da Regione Lombardia e gestito da Finlombarda S.p.A. per sostenere la crescita dimensionale e il consolidamento sul territorio delle attività imprenditoriali lombarde.

"Ho sempre creduto nel mondo della cooperazione e lo stesso vale oggi per la mia Giunta, pronta ad ascoltare tutte le componenti di questa meravigliosa regione: dagli enti locali alle cooperative”, risponde  il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, intervenuto all'assemblea di Confcooperative insieme a Alessandro Mattinzoli, assessore allo Sviluppo economico.  Fontana ha promesso di attivare gli assessori competenti per avviare un dialogo sulle richieste avanzate dal presidente di Confcooperative Lombardia, perché, conclude “non si può prescindere dal contributo economico-sociale del vostro mondo”. 

A salire sul palco anche i presidenti delle federazioni eletti nella mattinata. A concludere l'incontro l'intervento del presidente nazionale Maurizio Gardini.

Cooperazione, l'impresa 4.0 dal volto umano

“La cooperazione ha sempre avuto una vocazione nell’interpretare i nuovi bisogni – osserva Minelli commentando i dati del focus Censis - Confcooperative sull'impresa 4.0 - e la tecnologia ha radicalmente mutato il nostro modo di vivere creando, assieme a nuove opportunità, anche nuove problematiche, a partire dal tema dei diritti per finire alla marginalizzazione del valore delle persone. In questo senso la cooperazione si deve porre come obiettivo quello di contribuire allo sviluppo di sistemi di valore sostenendo i processi di condivisione per creare un 4.0 dal volto umano”. 

Secondo Mattinzoli di fronte al cambiamento dell’Industria 4.0, “è necessaria anche una ‘start up della politica’, che deve saper dare risposte a un mutamento industriale così grande” e “deve dare risposte anche al mondo associativo che è anello indispensabile, anche per il contributo fornito alle amministrazioni”. Rispetto alla rivoluzione 4.0, l’assessore sottolinea che “se il motore dell’impresa è il prodotto, noi italiani stravinciamo”, mentre “dobbiamo lavorare sui processi”, oltre che “sulle aumentate competenze, sui giovani e sull’alternanza scuola/lavoro”. Mattinzoli evidenzia infine il “potenziale altissimo della filiera agro-alimentare e del turismo”, menzionando i “milioni di visitatori che affollano ogni anno luoghi straordinari come il Lago di Garda o la Sicilia”. 

Lotta alla falsa cooperazione

“Il lavoro nero rimane una piaga del nostro tempo, con una situazione lombarda che si distingue dal resto del Paese ma su cui non ci si può adagiare. Riguarda anche il nostro mondo, ma questi dati, che investono tutte le imprese lombarde, e non solo la cooperazione – ribadisce Minelli  illustrando i dati sul lavoro irregolare in Lombardia -  ci rimandano un quadro a tinte fosche di quello che è il mondo del lavoro oggi. La cooperazione ha battuto la crisi, garantendo in questi anni stabilità all’instabilità di un lavoro che non c’era più. Il sistema Confcooperative ha raggiunto nel 2016 un fatturato da 7,5 miliardi, ma è soprattutto il trend occupazionale a fare la differenza con una crescita del 3,9% rispetto al 2015 con 89 mila occupati, 11% dal 2012 e ben il 26,8% negli ultimi 10 anni, tutti con contratti regolari. Sono numeri che devono far riflettere pensando ad un mercato che continua a produrre una corsa affannosa al lavoro ad ogni costo, lasciando mano libera a tante false imprese che danneggiano ogni giorno chi lavora nella legalità. Come cooperazione, da diversi anni ci siamo assunti la responsabilità di questo tema. Abbiamo raccolto come Alleanza delle Cooperative oltre 100.000 firme per la legge di iniziativa popolare "Stop false cooperative" e siamo in prima linea nel denunciare quei lavoratori impiegati, senza tutele e garanzie nelle cosiddette cooperative spurie”.

Paola d'ordine "rinnovamento"

Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative ha infine ricordato l'importanza di dare attuazione al processo di rinnovamento delle federazioni per rispondere ai bisogni del nostro tempo. "Non è cambiato il profilo delle nostre federazioni ma il percorso, la missione. Di questo i presidenti dovranno farsene carico perché ci sono emergenze che non hanno confini definiti. Lo sforzo che dobbiamo fare è quello di mettere insieme problemi e prospettive, su tutti il lavoro. Questo il primo impegno che ci siamo assunti per esaltare capacità di dare risposte al Paese".