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Coronavirus, riapertura centri semiresidenziali disabili, chiesto confronto su piani territoriali a Regione

Coronavirus, riapertura centri semiresidenziali disabili, chiesto confronto su piani territoriali a Regione
La lettera di ACI Welfare Lombardia.  Anffas Lombardia, Ledha e Ceal sull'art.8 del DPCM del 26 aprile

Categorie: Confcooperative Lombardia

Tags: cooperazione,   cooperative,   Cooperativa,   Disabilità,   Coronavirus,   covid19,   centri semiresidenziali

Chiesto "a Regione Lombardia un incontro per concordare le modalità di redazione dei 'piani territoriali' volti a favorire la ripartenza di servizi necessari a garantire risposte adeguate anche durante questa 'Fase 2' alle persone con disabilità e alle loro famiglie". È il contenuto della lettera inviata al governatore Attilio Fontana e agli assessori di Regione Lombardia Giulio Gallera al Welfare e Stefano Bolognini alle Politiche Sociali da ACI Welfare Lombardia (Confcooperative e Legacoop), Anffas Lombardia, Ledha e Ceal. Richiesta che sulla base dell'*art.8 “Ulteriori disposizioni specifiche per la disabilità” del DPCM del 26 aprile "Fase 2" consente la riapertura dei centri semiresidenziali per persone con disabilità, demandando la riattivazione in funzione dei piani territoriali adottati dalle regioni. 

"Riteniamo che il termine 'disabilità' possa essere inteso in modo estensivo, e quindi riguardare anche servizi semiresidenziali nell’area della salute mentale (adulti e minori) e nell’area delle dipendenze (come peraltro previsto dalla Legge Regionale n. 15/206 che accorpa salute mentale, dipendenze, disabilità, in un unico dipartimento). Tale incontro, che dovrebbe prevedere il coinvolgimento anche dell’ANCI, è finalizzato a mettere a disposizione di Regione Lombardia le migliori competenze maturate dalle scriventi associazioni contribuendo fattivamente alla redazione dei Piani Territoriali" si legge nella lettera. 

"Auspichiamo una celere convocazione di questo primo incontro per poter rispondere al meglio ai bisogni di persone e famiglie, con l’obiettivo - concludono - di poter offrire interventi e servizi flessibili e personalizzati, capaci di tutelare la salute fisica e mentale e sostenere la miglior qualità della vita".

 

*Art. 8 “Ulteriori disposizioni specifiche per la disabilità”: Le attività sociali e socio-sanitarie erogate dietro autorizzazione o in convenzione, comprese quelle erogate all’interno o da parte di centri semiresidenziali per persone con disabilità, qualunque sia la loro denominazione, a carattere socio-assistenziale, socio-educativo, polifunzionale, socio-occupazionale, sanitario e socio-sanitario vengono riattivate secondo piani territoriali, adottati dalle Regioni, assicurando attraverso eventuali specifici protocolli il rispetto delle disposizioni per la prevenzione dal contagio e la tutela della salute degli utenti e degli operatori.


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