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Emergenza Coronavirus, Confcooperative Lombardia, si avvii Cassa integrazione in deroga

Emergenza Coronavirus, Confcooperative Lombardia, si avvii Cassa integrazione in deroga

Le richieste del presidente Minelli al governatore Fontana 

Categorie: Confcooperative Lombardia

Tags: Coronavirus,   Covid-19,   Cassa integrazione in deroga,   Regione Lombardia. lavoratori,   cooperativo,   servizi chiusi,   malattie,   strutture accreditate,   contagio

Lavoro con disabili e anziani, devo chiudere il mio servizio? Come gestire il personale in caso di chiusura obbligatoria? Svolgo servizi in strutture chiuse per Coronavirus (es. pulizie nelle scuole), cosa devo fare? Come procedere per la rendicontazione delle attività sospese? Caseifici nella zona rossa, come tutelare i lavoratori? Prodotti lattiero-caseari, bloccata la vendita alle reti commerciali?

Confcooperative Lombardia è attiva a livello regionale e nazionale per tutelare le cooperative e i lavoratori che in queste ore ci chiedono risposte sui servizi sospesi a causa del Coronavirus. 

Dopo l'ordinanza emessa dal Ministero della Salute e da Regione Lombardia che estende alcune disposizioni attive nelle zone rosse a tutta la regione ecco le richieste che il presidente di Confcooperative Lombardia Massimo Minelli ha presentato ieri (24 febbraio) all'incontro con il Governatore Fontana. Tra le principali l'attivazione della Cassa integrazione in deroga

CORONAVIRUS, LE RICHIESTE DI CONFCOOPERATIVE LOMBARDIA A TUTELA DELLE COOPERATIVE

1) Serve un elenco puntuale per avere la certezza di quali servizi socio-sanitari, educativi  e sociali siano da chiudere.

2) Strutture accreditate e contrattualizzate con Regione Lombardia, nel caso di chiusura obbligatoria, come procedere per la rendicontazione? Chiediamo al più presto delle linee guida.

3) Chiediamo al Presidente Fontana un'azione nella conferenza Stato Regioni per garantire l'accesso alla Cassa integrazione in deroga per il personale dei servizi che saranno sospesi e per quelli che lavorano per cooperative che gestiscono servizi in strutture momentaneamente chiuse.

4) Chiediamo venga favorita la fornitura di presidi utili al contenimento del contagio (mascherine, disinfettanti ecc.), oggi introvabili, ai gestori dei servizi sociali e sociosanitari e educativi.

5) Chiediamo che Regione intervenga sollecitando i MMG (Medici di Medicina Generale) ad evitare la produzione di certificati di malattia unicamente per questioni legate a timori e non a malattie reali. Arrivano infatti segnalazioni in tal senso per realtà che gestiscono servizi essenziali e rischiano di essere messi in difficoltà da tali comportamenti.

6) Chiediamo a Regione di determinare procedure precise per il proseguimento delle attività essenziali ( es. caseifici) delle imprese in zona rossa e per la gestione dei lavoratori provenienti dall’esterno che si recano sul posto di lavoro.

7) Chiediamo a Regione l'ampliamento delle attività essenziali includendo anche la vendita dei prodotti alle reti commerciali in modo da non danneggiare e limitare l’attività dei caseifici.