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RIDERS, CONFCOOPERATIVE: LOMBARDIA DIVENTI AVANGUARDIA ITALIANA DELLE “PLATFORM COOPERATIVES” PER TUTELARE LAVORATORI 4.0

RIDERS, CONFCOOPERATIVE: LOMBARDIA DIVENTI AVANGUARDIA ITALIANA DELLE “PLATFORM COOPERATIVES” PER TUTELARE LAVORATORI 4.0

Minelli: “In Francia già l’esempio di CoopCycle. Bene proposta Regione, ora si lavori a traguardi concreti”.

Categorie: Confcooperative Lombardia

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“Abbiamo apprezzato davvero molto il ruolo di Regione Lombardia e dell’assessore Melania Rizzoli nel tenere insieme con la proposta di accordi quadro con le imprese del food delivery una serie di politiche attive del lavoro e tutele, riconoscendo un ruolo alla cooperazione tra lavoratori ed imprenditorialità sociale come strumento di empowerment e diffusione della capacità di progettare servizi mutualistici e per un benessere collettivo dei lavoratori”.  Così il Presidente di Confcooperative Lombardia Massimo Minelli in riferimento alla delibera di giunta regionale che raccoglie alcune linee guida a favore dei lavoratori del settore delle consegne a domicilio e del food delivery. Un’opportunità, spiega “che deve richiamare l’attenzione sulla necessità di una collaborazione aperta che coinvolga da un lato i lavoratori della gig economy, dall’altro le imprese del tessuto produttivo lombardo per incoraggiare in Lombardia la prima sperimentazione condivisa di “platform cooperatives” in alternativa a una sharing economy che globalizza la precarietà, deprezza il lavoro e svende i diritti dei lavoratori”.

 

La cooperazione è un modello di impresa che garantisce adesione volontaria e proprietà dell’ impresa ai soci - lavoratori in una logica di governance e lavoro distribuito equamente ed orizzontale che ben si sposa con le nuove tecnologie 4.0 e con il nuovo ruolo di generazione di valore, ma anche tracciabilità, trasparenza e riduzione delle disuguaglianze che l’imprenditorialità ad impatto sociale è chiamata a svolgere per il benessere e la sostenibilità delle comunità e delle economie locali.

 

“La nostra missione – sottolinea Minelli - è quella di garantire inclusione e sviluppo anche alle categorie di lavoratori dell’economia digitale e per farlo abbiamo due strade: accompagnare questi lavoratori in percorsi di imprenditorialità dove possano diventare proprietari delle nuove tecnologie e progettare insieme a loro, a sviluppatori e tecnici, piattaforme, tecnologie e app che siano beni comuni, “commons”, in grado di scambiare e distribuire equamente il valore economico prodotto e anche offrire, in una logica co-progettata e di ecosistema, tutele, welfare e nuovi servizi con e per i lavoratori delle gig economy, e potenzialmente per tutti i lavoratori dell’economia digitale”.

 

Questa delibera regionale (la 391/2018 del 23 luglio) è un primo passo verso un modello che chiama alla responsabilità le imprese del food delivery, insieme però alla responsabilità delle parti sociali, delle altre imprese esistenti (che spesso sono partner delle grandi multinazionali), così come delle cooperative e delle imprese sociali “di progettare – continua il presidente di Confcooperative Lombardia - e accompagnare insieme con uno sforzo comune di intelligenza collettiva e capacità di ascolto i nuovi bisogni delle persone”.

 

Anche il presidente di Alleanza delle Cooperative Italiane Maurizio Gardini aveva richiamato nei giorni scorsi, nell’interlocuzione con il Governo durante l’assemblea nazionale, a uno sforzo comune sul tema dei riders, della gig economy e del modello delle “cooperative di piattaforma”, citando l’esempio francese di CoopCycle, realtà che sta aggregando questi lavoratori in cooperative locali mutualizzando collettivamente a livello europeo i costi delle tecnologie.

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